Napoli è una città dalle stratificazioni storiche e archeologiche sorprendenti.
Poco sopravvive di “Partenope”: la città greca delle origini è rintracciabile, ad esempio, nelle mura greche che passano per via Mezzocannone. Le rovine romane sono, invece, più numerose: tra le tante, è situata in pieno centro l’area archeologica di San Lorenzo Maggiore, che ospita parte dell’agorà greca del V sec. a.C. e molti reperti romani di un’epoca in cui la città era già una ‘metropoli’.
È una città antichissima: alcune tombe risalenti al periodo neolitico e ritrovate nel quartiere di Materdei provano che dei piccoli insediamenti nella città ci furono già in epoca preistorica. La nascita della città, tuttavia, non è databile con assoluta certezza. Forse, anche per questo motivo, sono numerose le leggende che cercano di spiegarne l’origine; numerose sì, ma tutte con un personaggio comune: la bella sirena Partenope. Una di tali leggende narra che la sirena, rifiutata dall’eroe omerico Ulisse, decise di approdare sull’isolotto di Megaride, dove attualmente ha sede Castel dell’Ovo: fu lì che sorse la città. La storia, invece, racconta che proprio tra l’isolotto di Megaride e il Monte Echia si stabilirono alcuni coloni cumani, fondando un piccolo agglomerato che chiamarono Partenope (VII secolo a. C.). Nel 475 a.C. i cumani, a causa delle frequenti battaglie con gli Etruschi, decisero di fondare un’altra città in una zona più interna, corrispondente all’odierno centro storico: tale città venne ribattezzata Neapolis (città nuova) affinché venisse distinta da Partenope che, intanto, s’era guadagnata il nome di Palepolis (città vecchia).